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Ecco l’estate, i consigli della Capitaneria di Porto/Guardia costiera

Lido Villaggio Nettuno

Arrivano i consigli, in vista dell’estate, da parte della Capitaneria di Porto-Guardia costiera di Molfetta.

Consigli ai bagnanti

“Si rammenta – scrivono – che la fascia di mare riservata alla balneazione è quella compresa tra la battigia e i 200 metri dalla spiaggia e/o coste basse e i 100 metri dalle coste a picco; tale fascia di mare è interdetta alla navigazione alle unità da diporto e/o a vela, compresi i “natanti da spiaggia” (piccoli natanti comunemente denominati pedalò, jole, pattini, sandolini), tranne che nei corridoi di lancio/atterraggio appositamente posizionati e segnalati.

In spiaggia ricorda di

– avvisare sempre la Capitaneria di Porto (direttamente o anche tramite l’assistente bagnanti) nel caso si verifichino situazioni di pericolo, ricordando che i concessionari degli stabilimenti balneari e gli operatori della spiaggia in genere hanno l’obbligo di segnalare tempestivamente all’autorità marittima e/o ‘alle forze di polizia gli incidenti verificatisi sul demanio marittimo e negli specchi acquei antistanti;

– non entrare mai in acqua da soli (anche il più banale incidente potrebbe avere gravi conseguenze);

– evitare un’eccessiva esposizione al sole e proteggersi nelle ore di maggior caldo con cappellino e occhiali scuri;

– indossare indumenti chiari, non aderenti, di fibre naturali; evitare fibre sintetiche che impediscono la traspirazione e/o possono provocare arrossamenti, pruriti e irritazioni;

– se si è stati troppo tempo esposti al sole, entrare in acqua gradatamente, bagnandosi adeguatamente con le mani (evitare assolutamente di fare il bagno se si è preso un colpo di sole o se si riscontrino quei sintomi come leggero mal di testa, vertigini, sensazione di freddo, eccessivo fastidio alla luce, che precedono l’insolazione);

– fare pasti leggeri ed assumere molta acqua, evitando di bere alcolici ad alta gradazione;

– evitare i farmaci che alterano lo stato di coscienza o che inducono sonnolenza;

– se non si sa nuotare, bagnarsi esclusivamente in acque molto basse e sotto il controllo diretto del personale addetto alla sicurezza (occorre tener presente che sui fondali sabbiosi che degradano lentamente le onde e le correnti possono creare insidiosissime buche che si spostano col mutare delle condizioni ambientali , rendendo da un giorno all’altro pericoloso un tratto di mare che fino al giorno precedente non lo era affatto) ;

– se non si è in grado di nuotare per lunghe distanze, non lasciarsi convincere da un amico a nuotare fino alla boa o allo scoglio distante da riva;

– quando si fa il bagno non allontanarsi mai troppo dai compagni, da riva, dal natante appoggio, dalla visibilità del bagnino;

– non allontanarsi mai troppo dalla costa usando materassini, ciambelle, piccoli canotti gonfiabili;

– non tuffarsi mai se non si è provetti tuffatori e, comunque, non tuffarsi se prima non si è ispezionato il fondale ;

– non forzare mai le proprie prestazioni, anche se si è nuotatori provetti;

– non abbandonare rifiuti sulla spiaggia;

– se si è colti da crampi non agitarsi, distendersi sul dorso e chiedere aiuto;

– non toccare oggetti non meglio identificati;

– in caso di rinvenimento di tali oggetti avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto ed

attendere le disposizioni che verranno impartite dal personale militare;

– non disturbare le creature marine e segnalare alla Capitaneria di Porto eventuali specie protette ferite o spiaggiate.

 

Non fare il bagno:

– prima che siano trascorse almeno tre ore dall’ultimo pasto;

– se sul pennone della postazione di salvataggio è stata issata la bandiera rossa;

– quando il mare è mosso, se spirano forti venti e se vi sono forti correnti;

– se non si è in perfette condizioni psicofisiche (ricordarsi che non basta la visita medico-sportiva per garantire da possibili incidenti: ogni volta che si entra in acqua fare un rapido check-up sulle proprie condizioni in quel preciso momento);

– se l’acqua è molto fredda (o se la temperatura dell’acqua è di molto inferiore alla temperatura ambiente);

– in acque inquinate o che hanno probabilità di esserlo, nelle zone di mare in cui è vietata la balneazione, nei porti, nei porti-canali, nei corridoi di entrata/uscita di imbarcazioni.

 

Consigli rivolti ai subacquei

APNEA

– Effettuare un corso di immersione in apnea presso una scuola qualificata (erroneamente l’apnea è ritenuta meno pericolosa dell“ARA in pratica sistemi di respirazione autonomi o vincolati ad aria);

– effettuare il controllo medico specialistico periodico (almeno una volta all’anno);

– non immergersi se non si è in perfette condizioni psico-fisiche;

– non immergersi se non sono passate almeno quattro ore dall’ultimo pasto;

– prima di ogni immersione controllare accuratamente le attrezzature;

– non effettuare l’iperventilazione ma immergersi dopo una o due profonde ventilazioni;

– immergersi sempre mediante l’ausilio di una sagola (cima) collegata alla boa segna sub;

– immergersi almeno in due ed effettuare le apnee alternativamente in modo che il subacqueo in

superficie controlli a vista il compagno in immersione;

– immergersi in equilibrio idrostatico leggermente positivo;

– non prolungare mai molto l’apnea ed iniziare subito la risalita al più tardi alla prima contrazione diaframmatica;

– far passare almeno tre minuti tra un’apnea e l’altra per compensare il debito di ossigeno acquisito aumentando, l’intervallo con l’aumento complessivo dell’immersione;

– verificare continuamente la propria preparazione sulle principali nozioni di tecnica dell’immersione, di salvamento e rianimazione.

ARA

– Effettuare un corso di immersione con autorespiratore presso una scuola qualificata;

– effettuare il controllo medico specialistico periodico (almeno una volta all’anno);

– dopo lunghi periodi di inattività raggiungere gradualmente le profondità che si era soliti raggiungere la stagione precedente;

– programmare sempre la propria immersione e controllare accuratamente le attrezzature e la pressione delle bombole prima di ogni immersione;

– indossare sempre il profondimetro, l’orologio, il regolo di decompressione, il coltello, il giubbotto idrostatico (se lo si sa usare bene);

– immergersi sempre con un compagno (fare attenzione a non perdersi di vista) assistiti da un mezzo appoggio con barcaiolo in superficie;

– ricordarsi di adottare in immersione le corrette tecniche di respirazione (pausa inspiratoria durante l’immersione, sospensione della pausa in risalita);

– risalire alla velocità di 10 metri al minuto, rispettare le soste di decompressione indicate dalle tabelle, adottando comunque l’abitudine di effettuare una ulteriore decompressione di qualche minuto a metri 3 (anche se l’immersione effettuata non prevede alcuna sosta di decompressione);

– non superare i 40 metri di profondità;

– evitare di effettuare una seconda immersione prima che siano trascorse 12 ore dalla precedente;

– prima di ogni immersione documentarsi sull’ubicazione e sul funzionamento del più vicino centro iperbarico (mettendosi subito in contatto con esso in caso di incidente per ricevere istruzioni e per organizzare il trasporto dell’infortunato);

– verificare continuamente la propria preparazione sulle principali nozioni di tecnica dell’immersione, di salvamento e rianimazione.

Consigli rivolti ai possessori di imbarcazioni e/o natanti da diporto

– Controllare sempre, se l’imbarcazione è a motore, che ci sia carburante a sufficienza per andata e ritorno;

– controllare le attrezzature di bordo: remi, dotazioni e dispositivi di sicurezza di bordo, tappo – se questo è autosvuotante – cinture di salvataggio per ogni persona, ancora, candele di scorta con chiave e cartavetrata, se la barca è a motore;

– non trasportare mai un numero di persone superiore a quello per cui l’imbarcazione è omologata;

– distribuire bene il carico a bordo;

– la navigazione a motore o a vela, durante la stagione balneare è consentita solo a distanza superiore ai 500 metri dalla costa; per avvicinarsi alle spiagge utilizzare gli appositi corridoi di lancio;

– le unità navali a motore che navigano nella fascia di mare compresa tra i 500 e i 1000 metri dalla costa, devono tenere una velocità non superiore a 10 nodi e, comunque, devono navigare con, lo scafo in dislocamento;

– prima di uscire in mare chiedere sempre consiglio ad un esperto del posto, che conosca bene la zona; chiedere se ci sono secche o scogli non segnalati e affioranti, e se ci sono al largo correnti costanti molto forti che potrebbero pregiudicare la stabilità di navigazione o addirittura il rientro a terra;

– informarsi sulle condizioni di mutabilità meteorologica del mare;

– informare sempre i familiari, i conoscenti od i responsabili dei sodalizi nautici presso le cui strutture staziona l’imbarcazione in merito alla navigazione da effettuare e sull’ora prevista di rientro;

– controllare l’efficienza del radiotelefono di bordo, ovvero portare sempre con se un telefono cellulare, preoccupandosi di avere una batteria di rispetto;

– non gettare rifiuti in mare;

– in caso di rinvenimento di oggetti non meglio identificati, avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto ed attendere le disposizioni che verranno dal personale militare;

– prestare soccorso, nei limiti della propria sicurezza, ad eventuali imbarcazioni in difficoltà, avvisando immediatamente la Sala Operativa della Capitaneria di Porto;

– osservare le disposizioni in materia di sicurezza della navigazione e salvaguardia della vita umana in mare;

– se il mare tende a ingrossare fare indossare a tutte le persone a bordo le cinture di salvataggio;

– in caso di incendio a bordo contattare subito la Capitaneria di Porto, spegnere il motore e far mettere tutte le persone a bordo con il vento alle spalle;

– in caso di falla contattare subito la Capitaneria di Porto, dirigere subito verso terra, tentare di otturare la falla con qualsiasi tipo di materiale a disposizione, se la falla è vicina allivello dell’acqua spostare i pesi dalla parte opposta per tenere la falla fuori dall’acqua, far indossare a tutte le persone a bordo le cinture di salvataggio; qualora l’affondamento fosse inevitabile sganciare tutto il materiale galleggiante presente a bordo parabordi, ecc .. ) e prepararsi a lasciare l’unità approntando le dotazioni di sicurezza (atolli e/o zattere) e provvedendo a prendere un mezzo di comunicazione (radio portatile o telefono cellulare), acqua, eventuali razzi di segnalazione e boette fumogene e indossare indumenti caldi per aumentare i tempi di sopravvivenza in acqua e annotare l’ultima posizione nota;

– ricorda sempre che la zattera di salvataggio a bordo va tenuta in un punto di facile accesso (non chiusa nei gavoni o conservata sotto coperta).

Consigli per chi usa tavole a vela (windsurf)

Chi pratica windsurf:

– deve aver compiuto almeno 14 anni di età o 8 anni se assistito da istruttori federali di scuole vela;

– deve indossare sempre il mezzo ausiliario di galleggiamento approvato ai sensi della normativa

vigente (cinture di salvataggio, trapezio galleggiante, muta galleggiante) indipendentemente dalla distanza dalla costa cui la navigazione è svolta;

– non può navigare entro 500 rnt. dalle spiagge; per raggiungere il largo servirsi degli appositi corridoi di lancio;

– non deve allontanarsi troppo dalla costa (il limite massimo è 1 miglio dalla costa);

– non deve navigare per troppo tempo col vento in poppa o nella stessa direzione se non si conoscono tutte le andature, se non si riesce a rientrare disarmare l’albero arrotolandogli la vela attorno e posandolo sulla tavola e remare usando il boma come pagaia;

– in assenza di corridoi di lancio/atterraggio, per navigare nella fascia di mare fino a 500 mt dalla costa, ha l’obbligo di procedere a vele ammainate;

– deve ricordare che è vietato praticare windsurf in porto e lungo la rotta di accesso allo stesso.

Consigli per chi pratica kite surf

– L’età minima per chi pratica kite surf è fissata a 16 anni;

– è fatto obbligo a chi pratica kite surf di indossare permanentemente oltre a un mezzo di salvataggio individuale un casco protettivo di tipo ciclistico;

– nelle zone vietate alla navigazione (entro i 500 mt dalla battigia) la partenza e l’atterraggio dei kitesurf deve avvenire attraverso appositi corridoi di lancio/atterraggio aventi caratteristiche adatte (ricorda che il corridoio per il kite ha caratteristiche diverse dai corridoi utilizzati per tutte le altre unità);

– non lasciare incustodito il kite surf senza avere scollegato almeno un lato dell’ala e riavvolto completamente il boma.

– collegare le cime (cd. Linee) solo quando si decolla ed assicurarsi altresì di scollegarle quando si atterra;

– non allontanarsi troppo dalla costa (il limite massimo è 1 miglio dalla costa) ;

– Ricorda che è vietato praticare kitesurf in porto e lunga la rotta di accesso allo stesso

Consigli per l’utilizzo di moto d’acqua

Per andare in acquascooter occorre:

– essere in possesso della patente nautica;

– indossare sempre una cintura di salvataggio nonchè un casco protettivo di tipo ciclistico o di quelli prescritti dalla Federazione Italiana Motonautica vale (questa regola vale sia per il conduttore della moto d’acqua che per le persone imbarcate);

– durante la stagione balneare usare gli appositi corridoi di lancio per la partenza e l’atterraggio, procedendo a lento moto e tenendo il tubo di scarico sotto al pelo dell’acqua con velocità non superiore ai 3 nodi;

– è consentita la navigazione solo in ore diurne e con condizioni meteo-marine assicurate ;

– è consentita la navigazione nella fascia di mare compresa tra 500 metri e 1000 metri dalla costa ad una velocità non superiore ai 10 nodi

Le moto d’acqua dovranno obbligatoriamente essere provviste di acceleratore a ritorno automatico nonché di un dispositivo sul circuito di accensione assicurante l’arresto del motore in caso di caduta del conduttore (sono esenti le unità dotate di se/f-circling)

Balneazione e pesca

Ricorda inoltre che non puoi fare il bagno:

  • in porto;
  • nel raggio di 150 mt. da ostruzioni e/o moli dell’imboccatura dei porti;
  • all’interno dei corridoi di atterraggio;
  • entro 100 mt dalle scogliere in costruzione o in corso di sistemazione ;
  • nelle foci , nei canali e corsi d’acqua demaniali marittimi comunicanti con il mare.

Durante la stagione balneare nella fascia riservata alla balneazione (fino 200 metri dalla spiaggia

e/o coste basse ed i 100 metri dalle coste a picco) è vietato l’esercizio di qualunque tipo di pesca.

 

RICORDA SEMPRE CHE:

La Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Molfetta opera 24 ore al giorno e può essere

contattata:

  1. A) attraverso il “Numero Blu” telefonico 1530;
  2. B) Via telefono al numero 080.3971076/3962 – (fax 080.3971727);
  3. C) Via VHF sul canale 16;
  4. D) via e-mail all’indirizzo cpmolfetta@mit.gov.ìt,

Nei casi di emergenza, si invitano gli eventuali utenti a fornire quante più notizie utili alla risoluzione dell’emergenza, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni che verranno fornite dal personale militare della stessa Autorità Marittima. Anche con i consigli rivolti, si raccomanda , sempre e comunque, buon senso, prudenza, rispetto ed amore per il mare, al fine di trascorrere una serena e tranquilla estate.

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